Finale epica a Lograto tra due ottimi giocatori che con una splendida finale esaltano il bello e lungo torneo a gironi , come sempre affascinante e allo stesso tempo snervante. Il match é terminato dopo quasi 2 ore di gioco effettivo. Marco 30 anni e Alberto 43 primavere, insomma due millennial ai rispettivi estremi. Dopo un consistente riscaldamento, si parte. Dopo poco Marco si trova avanti 3-0 con Alberto che non sfrutta due volte il 30-0 e addirittura un 15-40... Marco si va a prendere il doppio break grazie al secondo killer consecutivo in suo favore. La trama é chiara: Marco, figlio d'arte (forgiato da oltre 20 anni da papà maestro), fatica meno, sente la palla meglio e non defice di tocco e potenza in ogni punto del campo; Alberto lotta su ogni palla e concede qualche vincente da fondo e dei bei colpi in chiusura qua e là buoni per i fotografi ma non per il punteggio. Arriva comunque un primo passaggio a vuoto per Marco, complice il servizio che lo assiste poco. 4-1. Arrivano altri 2 game lottati, ma Marco ha sempre il colpo in più e il primo set si chiude 6-1 in poco più di 30 minuti. Alberto però sente che il divario non é così netto come recita il punteggio fino a quel momento. Ed é sceso in campo con delle motivazioni in più del solito: la prematura scomparsa del suo ex maestro, Manuel Marchesi, appresa solo poche ore prima. Proprio lui gli aveva insegnato a non mollare e resettare. Ci prova quando il match riprende. Testa a testa fino al 2 pari. Il quinto game é una lotta colpo su colpo, si susseguono scambi serrati conditi da colpi pregievoli e qualche errore, che ci sta. Lo stesso si decide con un killer: errore clamoroso di Alberto che mette in rete una palla abbastanza facile dopo aver invertito l'inerzia di uno scambio comandato da Marco. Niente da fare e, complice un rovinoso turno di servizio, il passivo per Alberto sale a 2-4. Insegue nel punteggio, ma non é rassegnato. Non si da per vinto e continua a ripetersi dentro di sé "fino alla fine" (in onore del maestro juventino) a "non mollare mai" anche quando sotto di 2-5 e servizio Marco. Si corre e si guizza in ogni punto del campo ma é ancora Marco a pigiare sull'acceleratore e servire per il match sul 40-15... "non mollare, fino alla fine"... Alberto annulla il primo, annulla il secondo e al terzo si aggiudica il killer obbligando Marco ad una discesa a rete per recuperare una palla tagliata affilatissima che riesce solo a stampare in rete. 5-3... "non mollare, non regalare, deve farseli tutti lui i suoi punti, stai lì!" 5-4 dopo altro killer (e match point annullato)... 5-5... Marco é un po' scocciato da sé stesso ma resta convinto, Alberto é contento di aver raggiunto il tie-break e aver perlomeno evitato una sconfitta pesante nel punteggio, troppo per l'impegno, troppo per i bei colpi e soluzioni che Marco lo ha costretto ad estrarre dal cilindro per restare a galla... Il tiebreak é condito da errori da ambo le parti. Si cambia sul 3-3. Marco non sfrutta la situazione da 4-3. Alberto sale 5-4 ma fallisce il 6-4... Si arriva a 6-5 Marco ed ennesimo match point... "fino alla fine, lotta". 6-6 e si cambia. Errore ed errore dopo scambi in cui Alberto fa il pendolo. Marco capitola nuovamente sul più bello e dopo oltre 1 ora e mezza di gioco la finale si deciderà al super tie-break. Marco é scocciato, ma il suo sguardo resta convinto. Alberto sembra su una nuvola. 1-1 con mini-break per parte. Alberto però sbaglia in successione una volée facile di chiusura stampandola sul nastro e pecca di leggerezza appoggiando solo uno smash a 2 metri dalla rete e viene infilato da Marco che nel frattempo aveva conquistato altri due punti con pregevolissimi smash all'indietro (con lui i famosi pallonetti di Alberto non stanno funzionando stasera). Da 5-1 Marco arriva nuovamente la reazione di Alberto che accarezza il 4-5 ma deve accontentarsi del 3-6 a seguito di un nastro fortuito che sorride a Marco. 4-6... 4-7... 4-8... "non mollare"... 5-8 "fino alla fine" 6-8... Qui arriva il punto probabilmente più sanguinoso in quanto Alberto le prova tutte, Marco si difende sfoderando gli ennesimi colpi in controbalzo per non perdere campo e alla fine riesce a stampare un dritto dei suoi al primo accorcio di Alberto. 9-6 e servizio Marco per la vittoria. Servizio, risposta sui piedi, incrocio di controbalzo, incrocio di Alberto che non si fida del lungo linea, Marco tira una pietrata di dritto, Alberto tocca in allungo ma la palla si alza ed esce a lato di un paio di metri. Marco alza le braccia al cielo dopo una fatica imprevista. Alberto sfiora solo il colpaccio ma lassù qualcuno é comunque fiero di lui! Ringrazio come sempre tutto il circolo di Lograto, alle prossime sfide, ciao a tutti, Alfio.
Marco Cirani e Davide Antonioli i due finalisti partono con il brivido negli ottavi, il primo 7/6 su Marco Cinelli in una bellissima partita tiratissima che finisce 7/6, il secondo deve sudare sette camice contro l'indomabile Giuseppe Lorenzi che cede solo al tie-break per 9/8. Antonioli fatica anche nei quarti contro Michele Benini ma alla fine si impone per 9/7. Più facile per Cirani la partita contro Giancarlo Tognazzi che va a vincere per 9/4. Nella semifinale Antonioli batte Giorgio Nascimbeni che precedentemente aveva battuto uno dei favoriti del torneo e beniamino di casa Flavio Zanetti. Cirani la spunta di misura su Manuel Dossi per 9/8. Finale combattutissima come ultimamente spesso accade tra due buoni giocatori dove Cirani si trova sempre in vantaggio ma che puntualmente viene sempre raggiunto da Antonioli fino al tie-break che deciderà l'incontro in favore di Marco Cirani di Desenzano Del Garda e primo torneo Raft vinto e gioia incontenibile, e buon livello silver. Per Davide Antonioli seconda finale persa su quattro disputate e anche per lui buon livello silver. Grazie come sempre al circolo di Nave per l'ospitalità, alle prossime sfide, ciao a tutti, Alfio.
Secondo titolo Raft per Gabriele Magri questa volta su i campi di Pradalunga/Tc Montecchio al torneo bronze maschile a gironi. Il giovane bergamasco sta continuando la scia positiva di successi dopo la suo primo titolo vinto appena un mese fa alla Cittadella dello Sport. Ma partiamo del inizio dal cammino del campione, Gabriele Magri si trove in un girone difficile insieme a uno dei favoriti del torneo Giuliano Perico che ha finito la fase a gironi come primo classificato infingendo l’unica sconfitta al futuro vincitore. Questa sconfitta rende il cammino di Magri un po’ più difficile prendendo il primo del girone tre Giovanni Calamai nella fase eliminazione diretta. Ma dopo una grande lotta Magri riesce vincere nel tiè break 7/6 e affronta Alberto Morotti nei semifinale, che ha disputato un ottimo torneo pero contro un super Magri non ce storia e vola in finale con un 9/3. Invece nella parte bassa lo raggiungi in finale altro favorito Fabrizio Parodi un giocatore di grande espierenza che ha anche participato nelle finals qualche anno fa. Come Magri anche lui subisce una sconfitta nella fase a gironi qui da Giovanni Calamai nel tiè break 6/7 quindi anche lui li tocca un percorso più difficile beccando il primo del girone uno Perico, ma riesce portare a casa una vittoria pazzesco anche lui lo spunta nel tiè break. Nei semi invece se la gioca contro Nicola Gualandris una bellissima partita tirato ma Parodi usa sua grande esperienza per portarsi nel sua ennesima finale. Per la finale invece si prevede gia da subito una grande lotta e si decide di non fare al’ora come al solito ma arrivare al 9. I due si regalano grande spettacolo con scambi pazzeschi. Dopo un ora e mezza di partita durissima vince Gabriele Magri 9/7 . Complimenti al campione Magri e il grande finalista Parodi e ci vediamo presto nei prossimi tornei. Grazie a tutti i partecipanti
Sono 9 le coppie coinvolte nel torneo del doppio misto Raft One Night avuto luogo a Telgate il 7 dicembre. È parsa subito evidente la differenza di level tra le medesime , ma con la formula a gironi si è riusciti a giocare più partite più o meno equilibrate. Nel girone 1 i favoriti Tomassoli/Angeloni vengono inaspettatamente travolti dalla solida coppia Fontana/Mensi che capeggia il match e conclude con il risultato di 6/1. Le altre coppie coinvolte nel girone si scontrano in maniera più equilibrata, ma avranno la meglio Bettinsoli/Storelli che si aggiudicano il terzo posto su Lecchi/Telyatnikova e Cormio/Redaelli che guardano oltre il risultato lottando con tenacia in ogni game . Ma passiamo ora al girone 2. È subito chiaro che la coppia temibile e ormai consolidata Osio/Cassinelli, hanno ampia possibilità di vittoria su tutte le altre coppie presenti ; raggiungono infatti la vetta vincendo, nettamente, ogni match. Partita difficile tra Paganin/Marini e Malnati/Nava che sfocia in un 6/5 lottatissimo aggiudicandosi la meritata semifinale eliminando le teste di serie N2. Non si salvano, nonostante l’impegno dimostrato in campo, la coppia Mosso/Salvatelli. Emergono e portano a casa la semifinale con vittorie nette le coppie Mensi/Fontana e Osio/Cassinelli che approdano in finale. Ma nulla possono fare i colpi solidi e ben studiati di Mensi/Fontana contro la devastante coppia Osio/Cassinelli che non si lasciano sfuggire la meritatissima vittoria, con una Cassinelli agguerrita e decisiva. La vostra Supervisor Silvia
Si conclude anche il primo torneo limitato Iron sull’iper veloce di Truccazzano, i 19 Rebels in entry list vanno a comporre un tabellone interessante, capeggiato dai milanesi Rizzo ed Ongaro, rispettivamente tds 1 e 4, con le 2 e 3 a cercare di rovinare la festa, I bresciani Fausti e Facchetti. Iniziamo la cronaca dagli ottavi, con Rizzo ad imporsi d’autorità su Vaccaro (9-2), Strippoli deve superarsi nel 9-7 sul patron Giammarrusti, Leoni fa valere la maggior conoscenza della superficie nel 9-2 su Raudino, chiude la parte alta Ongaro di prepotenza senza lasciar game a Mascolo. Facchetti pare trovarsi benissimo sul ghiaccio di Truccazzano, 9-4 su uno dei padroni di casa, Marangoni, Pisoni supera il bombardiere Mappelli 9-7, walkover per Avolio mentre cade subito la tds 2, s’impone il tennista di casa Ruscelli 9-6. Quarti di finale parecchio sentiti dai giocatori, Rizzo supera al tiebreak Strippoli, 7-6, gran match, Leoni fa fuori di regolarità 9-4 Ongaro, rullo compressore Facchetti strapazza il pur buon Pisoni 9-2, stesso risultato nel derby, con Avolio ad imporsi su Ruscelli. Nella semifinale parte alta altro tiebreak in maratona, stavolta 9-8 e Rizzo si guadagna la sua prima finale Raft ai danni di Leoni, mentre giù da basso Facchetti, che nel frattempo miete successi nel bresciano e bergamasco, salendo bronze, pare inarrestabile con il secco 9-1 con il quale estromette l’ultimo dei tennisti di casa in tabellone, il bravo Avolio. Ed inarrestabile lo è davvero, Rizzo, rientrante da un infortunio alla schiena patito proprio in doppio e proprio a Truccazzano, fa quel che può facendo leva con la propria maggiore esperienza, ma Elia è davvero on fire in questo autunno di successi ed anche Roberto deve inchinarsi: 9-3 e terzo titolo Iron per Facchetti, che ormai se la gioca fra i bronze! Complimenti ad entrambi ma bravi tutti e grazie in particolar modo a Pino per l’accoglienza e la passione per questo sport! Alla prossima! #PlayRebel #StayRaft
ALTRA FINALE INDIGESTA PER VENEZIA, ZANETTI CONQUISTA IL SECONDO TITOLO RAFT Si ferma ancora sul più bello il cammino di Graziano Venezia, alla quarta sconfitta in altrettanti finali, battuto da Alessandro Zanetti con un epilogo molto simile a quello dell'ultimo torneo Iron, sempre al Rigamonti ma sul greenset, quando fu Giuseppe Avigo a prevalere sulla lunga distanza. Continua la sua grande ascesa, invece Alessandro Zanetti, da pochi mesi nel circuito è già capace di raggiungere ben cinque volte l'ultimo atto. Durante la manifestazione sono state numerose le partite molto equilibrate, sin dalla fase a gironi, che ha dato una prima scrematura ai giocatori in gara. Alessandro Zanetti è uscito indenne da un gruppo molto equilibrato, nel quale Alessandro Fontana è stato eliminato nonostante avesse vinto due partite: decisivo, in questo caso, lo scontro diretto dell'ultima giornata con Marco Bellandi. Girone impeccabile, invece, per Graziano Venezia, mai sconfitto e con una differenza giochi di +27, mentre gli altri giocatori a concludere in testa la "stagione regolare", meritandosi quindi l'approdo ai quarti senza passare dagli spareggi, sono stati Osvaldo Pelizzola e Maurizio Bonassi. Quest'ultimo è stato autore di un girone sontuoso, condito da due vittorie per 9-0. Nel tabellone ad eliminazione diretta, però, tutti sono ripartiti da zero e l'equilibro è stato il leit motiv di tutte le partite: ben quattro partite tra quarti e semifinali si sono concluse con uno scarto di un solo punto. Graziano Venezia e Luciano De Prosperis si sono aggiudicati il pass per la final four col punteggio di 6-5, estromettendo Gianluca Montini e Osvaldo Pelizzola, mentre Alessandro Zanetti e Maurizio Bonassi hanno avuto un compito più agevole con Paolo Faini e Rolando Perri. Nelle semifinali non c'è stato più margine d'errore. Venezia si è trovato di fronte De Prosperis, tra le sorprese del torneo, in una partita arrivata si ai nove giochi, però nel senso di giochi disputati, col 5-4 finale a favore del tennista di Borgosatollo. Forse ancor più combattuta la sfida tra Alessandro Zanetti e Maurizio Bonassi, con quest'ultimo incapace di sferzare il colpo decisivo in una partita per larghi tratti condotta e dominata. Per sua sfortuna la determinazione e la difesa di Alessandro Zanetti hanno fatto sì che la contesa si prolungasse fino al tie break, disputato sul 6-6 e terminato 7-5. Maurizio proverà a rifarsi nel torneo dal medesimo formato in corso sempre al Rigamonti, sul greenset, dove è nei quarti di finale. Le già citate doti di Alessandro Zanetti, ovvero la capacità di non arrendersi e di lottare strenuamente, sono state la chiave anche per la finale, nella quale Graziano Venezia era partito decisamente meglio, vincendo il primo set. Il ricordo della sconfitta con Giuseppe Avigo al terzo set lo ha forse convinto ad un piano di gara diverso, che si è rivelato azzeccato fino alla metà del secondo parziale, quando Zanetti sembrava quasi rassegnato. I suoi colpi difensivi non facevano così male a Venezia, spesso incisivo in manovra e a rete, e il piccolo vantaggio preso a inizio parziale, sprecato a causa di qualche errore, sembrava soltanto un fuoco di paglia. Sul 4-4, però, cambia tutto. Venezia gioca un turno di battuta da dimenticare, poi si trova 0-40 in risposta, ma non riesce ad evitare che la partita si allunghi. Nel tie break c'è molta tensione, Venezia parte in maniera incerta e si porta dietro uno svantaggio irrecuperabile, sebbene Zanetti compia due doppi falli deleteri per l'importanza del momento. Dopo il trionfo al Michelangelo Zanetti torna ad esultare, per Venezia manca solo l'ultimo passo per raggiungere un titolo che sarebbe davvero meritato.