
22 coppie di prim’ordine per il MegaSlam Australian Open di doppio maschile limit 3450, tanto che ad una prima lettura disattenta del tabellone qualcuno ha pensato si trattasse del doppio Gold. I primi turni, come al solito, sono utilissimi al pubblico per capire chi sia più in palla nella giornata e soprattutto per prendere confidenza con la superficie: siamo sicuri che sia un vantaggio partire come teste di serie? Se lo sono chiesti tutti, dato che tre delle quattro coppie teste di serie sono uscite subito, punite da chi aveva già una partita nelle gambe. Perricone/Parisi perdono in un combattuto 9-7 con Naoni/Manes, che avevano superato Di Rocco/Mascheroni con lo stesso punteggio, Laurenzo/Ingrosso cedono il passo a Bortolotti/Benini, già vittoriosi sulla super coppia Zanoni/Biffi, Giussani/Casati cedono 9-4 ad Amariti/Castellazzi, carnefici dell’inedita coppia - che i bookmakers davano come sorpresa della giornata - Osio/Fausti al primo turno. L’unica coppia testa di serie a superare il primo incontro è stata Bonfiglioli/Martini, ma è anche stata l’unica ad affrontare una coppia con il bye (Filannino/Filannino) e quindi senza il vantaggio di aver “assaggiato” la superficie. Come gli osservatori più attendi fanno notare, è però seguendo gli altri rami del tabellone che si viene portati dritti dritti alle semifinali: Rolla/Macchi, dopo aver superato Scabini/Carchia, la spuntano con sofferenza e passione sui tenaci Naoni/Manes; Arrigoni/Marchetti, dopo Pissavini/Silengo, stendono anche Bonfiglioli/Martini, che hanno presto esaurito il fluido magico dell’ottimo primo match; Duranti/Pisoni, dopo Corbetta/Biasiucci battono anche Bortolotti/Benini e vanno ad attendere in semifinale gli arrembanti Pagani/Lamera. In semi, le vittorie di Duranti/Pisoni e Arrigoni/Marchetti sono nette ma come sappiamo certi risultati, seppur giusti nella sostanza, non rendono giustizia a tutta la passione, la tenacia e l’adrenalina che vengono scaricate in ogni punto dai contendenti. Vale lo stesso discorso per la finale, giocata dalle due coppie migliori e più continue dell’intero torneo. Con pieno merito l’infallibile Giancarlo Marchetti e il finalizzatore Marco Arrigoni conquistano l’ambita coccarda. A qualche altra coppia resta la consolazione di essere stati battuti dai migliori: dopotutto, perdere con chi vince il torneo, è un po’ come vincere a nostra volta, o no?
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Stefano Mazzoleni